Ƹ̵̡Ӝ̵̨̄Ʒ QUELLI CHE IL POLICLINICO Ƹ̵̡Ӝ̵̨̄Ʒ
Il blog degli operatori della sanità
venerdì 31 dicembre 2010
BUON ANNO 2011 A TUTTI ! ! !
Sanità, il Governo vuole bloccare i concorsi regionali in Sicilia
Sono stati pubblicati i concorsi della Sanità Siciliana sulla G.U.R.S adesso è ufficiale
A sentire l'assessore alla sanità Massimo Russo, questi banditi oggi sono solo la prima trance di assunzioni e seguiranno tutti gli altri profili tra il mese di febbraio - marzo fino a raggiungere la quota di assunzioni prefissa dalla ginuta Lombardo, in tutto circa 4.000 assunzioni.
Dobbiamo purtroppo dire che su questi concorsi incombe la scure del ministro Brunetta che ha polemizzato non poco con questo maxi concorso alla luce del blocco del turn-over che partira con il nuovo anno...staremo a vedere cosa succederà tra la regione a statuto speciale e il governo nazionale; (un'altra parodia del nano?)
PER VEDERE I BANDI VAI QUI
mercoledì 29 dicembre 2010
Ecco i nuovi concorsi nel Bacino della Sicilia Orientale: 600 INFERMIERI - 78 TECNICI RADIOLOGIA MEDICA - 32 FISIOTERAPISTI - 24 OSTETRICA
I posti vacanti messi a concorso saranno così ripartiti:
47 posti di Infermiere per mobilità regionale ed extra regionale – A.S.P. Catania
53 posti di Infermiere per concorso – A.S.P. Catania
9 posti di Tecnico di Radiologia per concorso – A.S.P. Catania
5 posti di Fisioterapista per concorso – A.S.P. Catania
2 posti di Fisioterapista per mobilità regionale ed extra regionale – A.S.P. Catania
35 posti di Infermiere per mobilità regionale ed extra regionale – A.O. Cannizzaro
37 posti di Infermiere per concorso – A.O. Cannizzaro
5 posti di Tecnico di Radiologia per concorso – A.O. Cannizzaro
5 posti di Tecnico di Radilogia per mobilità regionale ed extra regionale – A.O. Cannizzaro
2 posti di Fisioterapista per concorso – A.O. Cannizzaro
2 posti di Ostetrica per concorso – A.O. Cannizzaro
15 posti di Infermiere per mobilità regionale ed extra regionale – A.O. Garibaldi
18 posti di Infermiere per concorso – A.O. Garibaldi
1 posto di Tecnico di Radiologia per concorso – A.O. Garibaldi
2 posti di Tecnico di Radiologia per mobilità regionale ed extra regionale – A.O. Garibaldi
3 posti di Ostetrica per concorso – A.O. Garibaldi
3 posti di Ostetrica per mobilità regionale ed extra regionale – A.O. Garibaldi
1 posto di Tecnico di Radiologia per concorso – A.O.U. Policlinico Catania
8 posti di Tecnico di Radiologia per mobilità regionale ed extra regionale – A.O.U. Policlinico Catania
3 posti di Ostetrica per concorso – A.O.U. Policlinico Catania
9 posti di Ostetrica per mobilità regionale ed extra regionale – A.O.U. Policlinico Catania
24 posti di Infermiere per mobilità regionale ed extra regionale – A.S.P. Enna
24 posti di Infermiere per concorso – A.S.P. Enna
4 posti di Tecnico di Radiologia per concorso – A.S.P. Enna
3 posti di Tecnico di Radiologia per mobilità regionale ed extra regionale – A.S.P. Enna
1 posto di Fisioterapista per concorso - A.S.P. Enna
28 posti di Infermiere per mobilità regionale ed extra regionale – A.S.P. Messina
18 posti di Infermiere per concorso – A.S.P.Messina
6 posti di Tecnico di Radiologia per concorso – A.S.P.Messina
6 posti di Tecnico di Radiologia per mobilità regionale ed extra regionale – A.S.P. Messina
4 posti di Fisioterapista per concorso – A.S.P. Messina
8 posti di Fisioterapista per mobilità regionale ed extra regionale – A.S.P. Messina
32 posti di Infermiere per mobilità regionale ed extra regionale – A. Papardo-Piemonte Messina
18 posti di Infermiere per concorso – A.O.R. Papardo-Piemonte Messina
3 posti di Tecnico di Radiologia per concorso – A.O.R. Papardo-Piemonte Messina
1 posti di Tecnico di Radiologia per mobilità regionale ed extra regionale – A.O.R. Papardo-Piemonte Messina
2 Fisioterapisti per concorso – A.O.R. Papardo-Piemonte Messina
2 Fisioterapisti per mobilità regionale ed extra regionale – A.O.R. Papardo-Piemonte Messina
145 posti di Infermiere per concorso – A.O.U. Policlinico Messina
120 posti di Infermiere per mobilità regionale ed extra regionale – A.O.U. Policlinico Messina
9 posti di Tecnico di Radiologia per mobilità regionale ed extra regionale
9 posti di Tecnico di Radiologia per concorso – A.O.U. Policlinico Messina
5 posti di Infermiere per concorso – A.S.P. Siracusa
5 posti di Infermiere per mobilità regionale ed extra regionale – A.S.P. Siracusa
7 posti di Tecnico di Radiologia per concorso - A.S.P. Siracusa
6 posti di Tecnico di Radiologia per mobilità regionale ed extra regionale – A.S.P. Siracusa
5 posti di Fisioterapista per concorso - A.S.P. Siracusa
3 posti di Fisioterapista per mobilità regionale ed extra regionale – A.S.P. Siracusa
3 posti di Ostetrica per concorso - A.S.P. Siracusa
1 posti di Ostetrica per mobilità regionale ed extra regionale – A.S.P. Siracusa
TOTALE NUMERI BACINO ORIENTALE
Infermiere 309 posti totali per mobilità regionale ed extra regionale
Infermiere 291 posti totali per concorso
Tecnico Radiologia 37 posti totali per mobilità regionale ed extra regionale
Tecnico Radiologia 41 posti totali per concorso
Fisioterapista 17 posti totali per concorso
Fisioterapista 15 posti totali per mobilità regionale ed extra regionale
Ostetrica 11 posti totali per concorso
Ostetrica 13 posti totali per mobilità regionale ed extra regionale
I BANDI VERRANNO PUBBLICATI NELLA G.U.R.S. DEL 31/12/2010 E SUCCESSIVAMENTE SULLA G.U.R.I. SERIE CONCORSI.
E' stata potenziata la cardiochirurgia infantile del P.O. di Taormina che punta a diventare presto centro di riferimento e d'eccellenza in tutto il Sud Italia
martedì 28 dicembre 2010
La “Road map” del nuovo piano sanitario regionale
ESENZIONE DAL TICKET: Il provvedimento che e’ in corso di allestimento mira a esentare dal pagamento del ticket sulla diagnostica un numero molto piu’ elevato di siciliani e si attestera’ su un valore ISEE pari a quello di un soggetto con un reddito annuo di 30.000 euro, con abitazione e autovettura di proprieta’, moglie e due figli a carico. Dalle simulazioni effettuate, la determinazione del valore ISEE – meccanismo piuttosto complesso – dovrebbe assicurare l’esenzione dal ticket al 65% dei siciliani e un costo per il sistema sanitario di circa 40 milioni che secondo la valutazione degli esperti del settore finanziario sara’ assolutamente sostenibile. La Regione oltretutto sta attivando una serie di interventi per il potenziamento del sistema dei controlli e proprio nei mesi scorsi l’assessore Russo ha firmato un protocollo d’intesa con la Guardia di Finanza che mira a individuare un cospicuo numero di evasori. Nel 2009 il ticket riscosso, sia da strutture private convenzionate che da strutture pubbliche, ammonta a 79 milioni di euro.
NUOVE ASSUNZIONI: In attesa che venga completato l’iter di approvazione di tutte le piante organiche e in esecuzione di una precisa direttiva assessoriale del 3 dicembre scorso, le aziende sanitarie siciliane – consorziate nei due bacini della Sicilia occidentale e della Sicilia orientale – hanno bandito i concorsi per l’assunzione in tempi brevissimi di 2.507 unita’ lavorative tra dirigenza medica e comparto. I bandi di gara saranno pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana di venerdi’ 31 dicembre e sono stati concepiti per assicurare trasparenza nelle assunzioni ed estrema rapidita’ nella compilazione delle graduatorie.
Dopo gli incontri con le organizzazioni sindacali regionali, e’ stato deciso che per il comparto saranno equamente divisi i posti a concorso tra personale a tempo determinato e personale in mobilita’ regionale ed extraregionale (con precedenza alla mobilita’ regionale). Le figure professionali inserite nei bandi del comparto sono quelle di infermiere (1.138 posti in totale nei due bacini), tecnico di radiologia (117), fisioterapista (105) e ostetrica (60) per un totale di 1.420 unita’.
Per quanto riguarda la dirigenza medica, le 1.087 assunzioni saranno effettuate attraverso lo scorrimento delle graduatorie (147), i concorsi (606) e la mobilita’ (334). Sara’ cosi’ colmata una vistosa carenza d’organico che negli ultimi anni ha riguardato soprattutto la Sicilia orientale.
Altre figure professionali saranno assunte nel 2011 con ulteriori concorsi, portando il totale dei nuovi assunti a circa 4.000 unita’. Con l’espletamento dei concorsi sara’ finalmente possibile mettere a regime tutte le strutture del sistema regionale, da un lato garantendo agli operatori sanitari di lavorare nelle migliori condizioni e con forti motivazioni professionali e dall’altro offrendo ai cittadini prestazioni di maggiore qualita’, sicurezza e rapidita’.
lunedì 27 dicembre 2010
Sanità, martedì il nuovo piano regionale
La bozza sarà presentata dall'assessore regionale per la Salute Massimo Russo e dal presidente della Regione Raffaele Lombardo. Assunzioni, esenzione ticket e investimento i fiori all'occhiello
Il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, e l'assessore regionale della Salute, Massimo Russo, incontreranno domani la stampa a palazzo d'Orleans per illustrare gli straordinari risultati ottenuti dalla sanita' siciliana nel corso del 2010. Lo riferisce una nota della Regione Siciliana.Tra gli argomenti al centro della conferenza stampa, la riduzione delle addizionali Irap e Irpef, l'ampliamento della fascia di esenzione dal ticket per le prestazioni diagnostiche e il piano di investimenti per oltre un miliardo di euro che riguardera' l'edilizia ospedaliera e l'acquisto di alte tecnologie. Si parlera' anche delle assunzioni di operatori sanitari gia' previste dalle aziende siciliane con appositi bandi.
Lombardo e Russo presenteranno, inoltre, la bozza del Piano sanitario 2011-2013, il nuovo Programma Operativo che ha appena ricevuto il positivo apprezzamento dei tavoli ministeriali e il programma di attuazione dei Pta (presidi territoriali di assistenza) e degli Hospice.
NEONATA MUORE DOPO PARTO CESAREO A PARTINICO
Una bimba e' deceduta subito dopo essere venuta alla luce con parto cesareo nel reparto di ostetricia e ginecologia dell'ospedale civico di Partinico e sulla vicenda sono state aperte tre indagini.
Oltre a quella della magistratura sono stati avviati accertamenti anche dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali, presieduta da Leoluca Orlando, e dalla Commissione d'inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, presieduta da Ignazio Marino. Dopo il parto, avvenuto giovedi' 23, la direzione aziendale dell'Asp di Palermo ha chiuso temporaneamente il reparto di ostetricia e ginecologia del nosocomio di Partinico ed ha sospeso cautelativamente dal servizio due dirigenti medici e un'ostetrica. La mamma della piccola aveva gia' avuto tre gravidanze ed era al nono mese di gravidanza quando e' stato effettuato il cesareo.
Il presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali ha disposto una richiesta di relazione, indirizzata all'assessore alla Sanita' della Regione Sicilia Massimo Russo, volta ad acquisire elementi informativi sulla vicenda. "Chiederemo all'assessore di fornirci ogni dato utile a conoscere lo svolgimento dei fatti" ha dichiarato, "la documentazione verra' utilizzata dalla Commissione per gli eventuali ulteriori adempimenti di competenza, nell'ambito dello specifico filone d'inchiesta sui punti nascita italiani". "Apprezziamo il pronto e incisivo intervento della direzione generale dell'Asp che ha avviato un'indagine interna di fronte all'ennesimo episodio che vede un evento naturale come la nascita trasformarsi in tragedia. Non bisogna creare inutili allarmismi, ma accertare la verita'" ha concluso Orlando "e' un obbligo morale nei confronti della vittima e dei suoi familiari, ma anche nei confronti di tutti i cittadini che continuano ad affidarsi alla sanita' pubblica".
A sua volta Ignazio Marino fa sapere di aver chiesto "un'istruttoria ai carabinieri appartenenti al nucleo Nas della Commissione per far luce su quanto accaduto. E' necessario capire cosa e' successo e per quali ragioni si e' deciso di chiudere l'intero reparto di ostetricia e ginecologia, dopo la morte della neonata. Per la Commissione e' importante intervenire su casi come questo: non si vuole certamente fomentare un clima di allarme, ma verificare le criticita'.
Bisogna evitare che singoli casi possano dar vita a un clima di caccia alle streghe, creando tensione tra i tantissimi medici, infermieri e tecnici che ogni giorno lavorano seriamente in corsia".
fonte AGI
mercoledì 22 dicembre 2010
Assunzioni nella sanità, bando entro l'anno
Lavoro per 1.420 nuovi infermieri, tecnici di radiologia, fisioterapisti e ostetrici in Sicilia. Russo: "Va pubblicato entro il prossimo 31 dicembre, prima che subentri il blocco del turn over imposto dalla legge nazionale"
Un bando per 1.420 nuovi posti per tecnici. È questa la notizia principale data dall’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo alla Giornata della Salute che si è svolta oggi all’hotel San Paolo Palace alla presenza dei direttori generali delle aziende ospedaliere della città e del direttore generale dell’Asp 6 di Palermo, Salvatore Cirignotta.
martedì 7 dicembre 2010
Assessorato Sanità: Emanata la circolare per il reclutamento di personale del comparto a tempo indeterminato
Assessorato Sanità: Emanata la circolare per il reclutamento di personale del comparto a tempo indeterminato
venerdì 3 dicembre 2010
INTESA ASSESSORATO-SINDACATI SU NUOVE ASSUNZIONI
L'assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, d'intesa con i rappresentanti di tutte le sigle sindacali della dirigenza medica e del comparto, ha fissato i criteri generali che le aziende sanitarie dovranno seguire per procedere alle nuove assunzioni degli operatori sanitari imponendo il ricorso sia alla mobilita' regionale ed extraregionale sia ai concorsi pubblici. Le disposizioni sono contenute in due diverse direttive, una che riguarda la dirigenza medica e un'altra che riguarda il comparto.
Le assunzioni, che secondo una prima stima dovrebbero essere tra le 3.000 e le 4.000 unita', diventeranno operative dopo la definitiva approvazione delle nuove piante organiche ma l'assessore - per imprimere una forte accelerazione a tutti gli adempimenti - ha autorizzato le aziende ad attivare celermente le procedure anche nelle more dell'approvazione delle piante organiche.
''E' un momento storico per la sanita' siciliana dopo anni in cui siamo stati costretti al blocco del turn over per risanare i conti del passato - ha commentato l'assessore Russo -. Si torna ad assumere e lo facciamo nella massima trasparenza: proprio per questo abbiamo voluto che la scelta dei criteri generali avvenisse in modo equilibrato e con la piena condivisione delle forze sindacali che intendo ringraziare per lo spirito di collaborazione che ancora una volta hanno dimostrato verso questa amministrazione.
Garantiremo la mobilita' regionale, assicureremo anche la mobilita' extraregionale per consentire il ritorno in Sicilia a coloro che erano stati costretti ad emigrare, bandiremo concorsi pubblici come previsto dalle norme di legge. Queste assunzioni - aggiunge - consentiranno di mettere a regime tutte le strutture del sistema regionale, da un lato garantendo agli operatori sanitari di lavorare nelle migliori condizioni e con forti motivazioni professionali e dall'altro offrendo ai cittadini prestazioni di maggiore qualita', sicurezza e rapidita'''.
(Asca)
Entro il 20 dicembre 2010 le aziende sanitarie dovranno emanare apposito avviso pubblico di mobilita' volontaria (regionale ed extraregionale) sia per la copertura di quella percentuale di posti stabilita in sede di trattativa locale che la contestuale indizione di un concorso pubblico per i restanti posti disponibili.
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lunedì 29 novembre 2010
Rideterminazione dotazione organica - A.O.U. Policlinico G. Martino - Messina
La nuova rideterminazione della pianta organica del Policlinico di Messina prevede fra le carenze l'indisponibilità di n° 7 posti di Commessi e n° 27 posti di Ausiliario Specializzato riservati all'accesso di personale appartenente alle categorie protette le cui procedure sono già in corso.
Sono altresì dichiarati indisponibili i posti vacanti di O.S.S. (145) in quanto l'Azienda ha già avviato apposite procedure formative riservate a personale appartenente al profilo di OTA, (Operatore tecnico addetto all'assistenza) la cui figura è stata soppressa con la nuova dotazione organica, e al profilo di Ausiliario Specializzato che risulta con la rideterminazione in esubero di ben 73 unità.
Le carenze più cospicue risultano i seguenti profili:
- Coll. prof. infermiere/capo sala -251 posti
- Op. Tecnico Specializzato -33 posti
- O.S.S. -145 posti
- Tec. San. di lab. biomedico -20 posti
- Coll. prof. san. tecnico rad. med -18 posti
Per maggiori dettagli visionare e scaricare il file .pdf della nuova dotazione organica
venerdì 19 novembre 2010
Collegato lavoro: tutte le novità Lotta al sommerso, formazione e gestione del lavoro
Pubblicata sul Supplemento Ordinario n. 243
alla Gazzetta Ufficiale n. 262/2010 la Legge 4
novembre 2010, n. 183, cosiddetto "Collegato
lavoro" alla manovra finanziaria.
Tra le novità del provvedimento si segnalano innanzitutto la delega al Governo per la revisione della disciplina dei lavori usuranti e le norme in tema di conciliazione e arbitrato.Numerose inoltre le altre misure della nuova normativa - commentate nella nota Ance - relative rispettivamente a: - lotta al sommerso; - orario di lavoro; - congedi, aspettative e permessi; - permessi per l‘assistenza a portatori di handicap in situazione di gravità; - certificati di malattia; - clausole generali e certificazione del contratto di lavoro; contratto di lavoro a tempo indeterminato;
- accesso ispettivo, potere di diffida e verbalizzazione unica; - formazione professionale; - omesso versamento delle ritenute previdenziali; - contribuzione figurativa; - contribuzione figurativa per periodi di malattia; - ammortizzatori sociali, servizi per l‘impiego, incentivi all‘occupazione, apprendistato e occupazione femminile; - modifiche al DLgs 276/03; - collaborazioni coordinate e continuative.
DELEGA AL GOVERNO PER LA REVISIONE DELLA DISCIPLINA IN TEMA DI LAVORI USURANTI (ART. 1)
Confermata la delega al Governo per l'adozione, entro tre mesi dall'entrata in vigore del provvedimento normativo, di uno o più decreti legislativi al fine di concedere ai lavoratori dipendenti, svolgenti attività o lavori particolari e che maturano l'accesso al pensionamento a decorrere dal 1° gennaio 2008, la possibilità di conseguire il diritto al pensionamento anticipato con requisiti inferiori rispetto agli altri lavoratori dipendenti.
I decreti dovranno contenere una clausola di salvaguardia, volta a prevedere che, in caso di scostamento tra gli oneri derivanti dalle domande accolte e la copertura finanziaria prevista, trovi applicazione un criterio di priorità, in ragione della maturazione dei requisiti agevolati e, a parità degli stessi, della data di presentazione della domanda.
MISURE CONTRO IL LAVORO SOMMERSO (ART. 4) Le sanzioni previste in caso di impiego di lavoratori senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro sono state aumentate. È prevista, infatti, una sanzione da 1500 euro a 12000 euro per ciascun lavoratore irregolare, maggiorata di euro 150 per ciascuna giornata di lavoro effettivo. Nel caso di una successiva regolarizzazione la sanzione è da 1000 a 8000 euro, maggiorata di 30 euro per ciascuna giornata di lavoro irregolare. L'importo delle sanzioni civili connesse all'evasione dei contributi e premi riferiti a ciascun lavoratore irregolare è aumentato del 50%. Tali sanzioni non verranno comunque applicate nel caso in cui, attraverso l'ottemperanza agli obblighi contributivi, si sia evidenziata la volontà di non occultare il rapporto di lavoro.
ORARIO DI LAVORO (ART. 7) Il legislatore interviene sulla disciplina sanzionatoria dettata dal DLgs n. 66/2003, come modificato dal decreto legge n.112/2008 convertito nella legge n. 133/2008. Con l'integrale sostituzione dei commi 3 e 4 dell'art.18-bis, viene stabilito che in caso di violazione: - della durata media dell'orario settimanale di lavoro (48 ore comprensive dello straordinario - art. 4, comma 2) e/o della normativa sui riposi settimanali (art. 9, comma 1), è applicabile la sanzione amministrativa compresa tra 100 e 750 euro, elevata tra 400 e 1.500 euro qualora la violazione interessi più di 5 lavoratori e si sia verificata in almeno tre periodi di riferimento, oppure tra 1.000 e 5.000 euro se si riferisce a più di 10 lavoratori e si sia verificata in almeno cinque periodi di riferimento e non è ammesso il pagamento in misura ridotta; - della normativa sulle ferie (art. 10, comma 1), la sanzione amministrativa applicabile è compresa tra 100 e 600 euro, elevata tra 400 e 1.500 euro se interessa più di 5 lavoratori e si sia verificata per almeno 2 anni, oppure tra 800 e 4.500 euro se riguarda più di 10 lavoratori e si sia verificata per almeno 4 anni e non è ammesso il pagamento in misura ridotta; -- della normativa sui riposi giornalieri (art. 7, comma 1), la sanzione amministrativa applicabile è compresa tra 50 e 150 euro, elevata tra 300 e 1.000 euro se interessa più di 5 lavoratori ovvero si sia verificata in almeno tre periodi di 24 ore, oppure tra 800 e 4.500 euro se riguarda più di 10 lavoratori o si sia verificata almeno in cinque periodi e non è ammesso il pagamento in misura ridotta. Restano ferme le disposizioni contrattuali che, nel rispetto della legge, contemplino deroghe ai principi generali. È sostituito, inoltre, il comma 7 dell'art. 11 del DLgs n. 271/1999, relativo ai lavoratori marittimi, riconoscendo alla contrattazione collettiva nazionale, o se carente, alla contrattazione territoriale o aziendale, la possibilità di derogare alla normativa di riferimento per quanto concerne la fruizione dei periodi di riposo.
CONGEDI, ASPETTATIVE E PERMESSI (ART. 23) Il Governo è delegato ad adottare, entro 6 mesi dall'entrata in vigore del provvedimento, appositi decreti legislativi, sentite le associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, volti a riordinare la normativa in materia di congedi, aspettative e permessi fruibili dai lavoratori dipendenti sia nel settore pubblico che privato, in base ai seguenti principi: - coordinamento formale e sostanziale delle disposizioni vigenti, con indicazione esplicita delle norme abrogate, al fine di semplificare e aggiornare il quadro normativo; - riordino delle tipologie di permessi; - revisione dei presupposti oggettivi e dei requisiti soggettivi con razionalizzazione delle modalità e dei documenti utili per la fruizione di congedi, aspettative e permessi, con particolare riguardo alle persone disabili o in grave stato di salute, al fine di garantire una disciplina certa ed uniforme.
MODIFICHE ALLA DISCIPLINA IN MATERIA DI PERMESSI PER L'ASSISTENZA A PORTATORI DI HANDICAP IN SITUAZIONE DI GRAVITÀ (ART. 24) È stato modificato il testo normativo dell'art. 33, comma 3, della legge n. 104/1992 che prevede il diritto al permesso mensile di tre giorni, anche continuativi, per coloro che assistono persone con handicap in situazione di gravità, specificando in maniera più dettagliata le persone alle quali la norma è rivolta, tra cui i genitori, anche adottivi, del figlio con handicap grave, ai quali è riconosciuta la possibilità di fruire anche alternativamente di tale permesso. È stata, inoltre, aggiunta la previsione di decadenza dal beneficio di cui sopra qualora l'Inps riscontri l'insussistenza o il venir meno delle condizioni richieste.
CERTIFICATI DI MALATTIA (ART. 25) A partire dal 1° gennaio 2010, in tutti i casi di assenza per malattia dei dipendenti di lavoro privato, sia per il rilascio che per la trasmissione dell'attestazione di malattia, si applicano le norme del settore pubblico di cui all'art. 55-septies del DLgs n. 165/2001, che prevede modalità telematiche per tali adempimenti.
CLAUSOLE GENERALI E CERTIFICAZIONE DEL CONTRATTO DI LAVORO (ART. 30) È stato confermato che nella qualificazione del contratto di lavoro e delle relative clausole, il giudice deve attenersi alla valutazione delle parti così come espressa in sede di certificazione dei contratti di lavoro, salvo il caso in cui vi sia stata un'erronea qualificazione del rapporto di lavoro o vi sia stato un vizio del consenso o una difformità tra il programma negoziale e la sua successiva attuazione. Per ciò che concerne il licenziamento, il giudice, nel valutarne le motivazioni poste alla base, dovrà tener conto dei parametri e delle condizioni fissate nei contratti collettivi di lavoro stipulati dai sindacati maggiormente rappresentativi e nei contratti individuali di lavoro ove stipulati con l'assistenza e la consulenza delle commissioni di certificazione. Laddove si tratti di definire le conseguenze da riconnettersi eventualmente alla mancanza di giusta causa o giustificato motivo nel licenziamento (cfr. art. 8 L. n. 604/1966), il giudice dovrà tener conto, oltre che delle clausole previste nei contratti collettivi e individuali, anche delle dimensioni e dell'attività svolta dal datore di lavoro, della situazione del mercato del lavoro, delle condizioni del lavoratore, dell'anzianità e del comportamento tenuto dalle parti prima del licenziamento.
CONCILIAZIONE E ARBITRATO (ART. 31) È stato introdotto il carattere facoltativo del previo tentativo di conciliazione per chi intende proporre un giudizio di lavoro, secondo la specifica procedura prevista mediante la modifica degli artt. 410 e ss. del codice di procedura civile. Rimane, invece, obbligatorio il tentativo di conciliazione nel caso di cui all'art. 80, comma 4 del DLgs n. 276/2003, in tema di ricorso giurisdizionale contro la certificazione dei contratti di lavoro. Sono state introdotte le modifiche sia all'art. 411 del codice di procedura civile, relativo al Processo verbale di conciliazione, che all'art. 412 riferito alla Risoluzione arbitrale della controversia. Rispetto a quest'ultimo, è stato precisato nel novellato articolo che le parti, in qualsiasi momento, durante l'esperimento della conciliazione o al suo termine in caso di mancato accordo, possano conferire mandato per la risoluzione arbitrale della controversia, indicando il termine non oltre i 60 giorni per l'emanazione del lodo, nonchè le norme invocate dalle parti a sostegno delle proprie pretese e l'eventuale richiesta di decidere secondo equità. Con la modifica dell'art. 412-ter, inoltre, è stato previsto che la conciliazione e l'arbitrato, nelle materie di cui all'art. 409, possono essere svolti altresì presso le sedi e con le modalità previste dai contratti collettivi sottoscritti dalle associazioni sindacali maggiormente rappresentative. È stato, inoltre, modificato l'art. 412-quater del codice di procedura civile introducendo la novella altre modalità di conciliazione e arbitrato. Confermata la possibilità che le parti contrattuali possano pattuire, solo ove ciò sia previsto da accordi interconfederali o da contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative al livello nazionale, clausole compromissorie che rinviino alle modalità di espletamento dell'arbitrato. Tali clausole compromissorie dovranno essere certificate, a pena di nullità. Le commissioni di certificazione devono accertare, all'atto della sottoscrizione della clausola compromissoria, l'effettiva volontà delle parti di devolvere eventuali controversie nascenti dal rapporto di lavoro. La clausola compromissoria, in ogni caso, non può riguardare controversie relative alla risoluzione del contratto di lavoro. In assenza di tale previsione da parte degli accordi interconfederali o dei contratti collettivi, sarà un decreto del Ministero del Lavoro che, sentite le parti sociali, definirà le modalità di attuazione e di piena operatività in materia di clausole compromissorie.
CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO (ART. 32) Una delle novità più rilevanti del ''collegato lavoro'' è rappresentata dall'integrale sostituzione dei commi 1 e 2 dell'art. 6 della legge n. 604/1966 sui licenziamenti individuali, finalizzata a porre precisi limiti temporali all'esercizio dei diritti del lavoratore nei casi di risoluzione del rapporto di lavoro. Le nuove disposizioni prevedono che l'impugnativa del licenziamento, a pena di decadenza, debba essere effettuata entro 60 giorni dalla ricezione della relativa comunicazione scritta, ovvero della comunicazione scritta dei motivi, con atto scritto, anche stragiudiziale, idoneo comunque a rendere nota la volontà del lavoratore anche attraverso l'intervento dell'organizzazione sindacale. Viene stabilito, altresì, che l'impugnazione è inefficace se non è seguita, entro i successivi 270 giorni, dal deposito del ricorso presso la cancelleria del tribunale in funzione di giudice del lavoro o dalla comunicazione alla controparte della richiesta di tentativo di conciliazione o arbitrato, salva la possibilità di produrre nuovi documenti formatisi dopo il ricorso. Qualora la conciliazione o l'arbitrato richiesti siano stati rifiutati o non sia stato raggiunto il relativo accordo, il lavoratore deve depositare il ricorso entro 60 giorni dal rifiuto o dal mancato accordo. Una volta effettuata tempestivamente nei 60 giorni l'impugnativa del licenziamento, l'azione in giudizio è quindi soggetta alla decadenza del termine di 270 giorni e non più alla prescrizione quinquennale valevole in precedenza. La procedura descritta trova applicazione in tutte le ipotesi di invalidità del licenziamento, oltrechè nelle seguenti fattispecie: 1) licenziamenti che presuppongono la risoluzione di questioni relative alla qualificazione del rapporto di lavoro o alla legittimità del termine apposto al contratto; 2) recesso del committente nei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, anche a progetto, di cui all'art. 409, n. 3, c.p.c..; 3) trasferimento in altra unità produttiva ex art. 2103 c.c., con termine decorrente dalla data di ricezione della comunicazione di trasferimento; 4) azione di nullità del termine apposto al contratto di lavoro, ai sensi degli artt. 1, 2 e 4, del DLgs n. 368/2001 e s.m., con termine decorrente dalla scadenza dello stesso; 5) contratti di lavoro a termine in corso, con decorrenza dalla scadenza del termine; 6) contratti di lavoro a termine stipulati anche in applicazione di norme previgenti al DLgs n. 368/2001 e già conclusi alla data di entrata in vigore del provvedimento in esame, con decorrenza dalla medesima data; 7) cessione di contratto di lavoro per trasferimento dell'azienda ex art. 2112 c.c., con termine decorrente dalla data del trasferimento; 8) in ogni altro caso, compresa la somministrazione irregolare di cui all'art. 27 del DLgs n. 276/2003, in cui si chieda la costituzione o l'accertamento di un rapporto di lavoro in capo a un soggetto diverso dal titolare del contratto. Si evidenzia che la volontà del legislatore, come risulta dagli atti parlamentari, sarebbe stata quella di escludere dall'applicazione della procedura suddetta il licenziamento intimato oralmente che, secondo l'orientamento giurisprudenziale, può farsi valere entro il termine di prescrizione ordinaria decennale, ma poichè secondo la disciplina civilistica le ipotesi di invalidità del licenziamento richiamate nell'articolato comprendono i casi sia di nullità, che di annullabilità e inefficacia, i termini di decadenza interesserebbero anche tale forma di licenziamento. Per quanto riguarda il punto 4), sarà da chiarire se la norma interessa anche il c.d. ''contratto in derogà' (il contratto ulteriore dopo la sommatoria dei 36 mesi) di cui all'art. 5, comma 4-bis, del DLgs n.68/2001, nonchè i contratti dei lavoratori in mobilità e dei dirigenti richiamati nell'art. 10 del medesimo decreto. In ordine al punto 8) si segnala, invece, che bisognerà appurare la decorrenza del termine considerato che la norma non la individua espressamente. L'articolato prevede, inoltre, che nei casi di conversione del contratto a tempo determinato, il giudice condanni il datore di lavoro al risarcimento del lavoratore con un'indennità onnicomprensiva compresa tra un minimo di 2,5 e un massimo di 12 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto, in base ai criteri di cui all'art. 8 della legge n. 604/66. Il limite massimo dell'indennità predetta è ridotto alla metà, vale a dire a 6 mensilità, qualora vi siano contratti o accordi collettivi nazionali, territoriali o aziendali, stipulati con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, che prevedano l'assunzione, anche a tempo indeterminato, di lavoratori già occupati a tempo determinato nell'ambito di specifiche graduatorie. Tali disposizioni trovano applicazione anche ai giudizi in corso, non passati in giudicato, per i quali, ai fini della determinazione dell'indennità, se necessario, il giudice può concedere alle parti un termine per l'eventuale integrazione della domanda e delle relative eccezioni. Nel merito appare indiscutibile che il risarcimento del lavoratore non è sostitutivo della conversione del contratto, ma si aggiunge ad essa. Si ritiene che l'indennità suddetta sia soggetta a trattenute fiscali, ma essendo, come specificato, onnicomprensiva, non dovrebbe essere assoggettata a contribuzione previdenziale.
ACCESSO ISPETTIVO, POTERE DI DIFFIDA E VERBALIZZAZIONE UNICA (ART. 33) Con la modifica dell'art. 13 del DLgs n. 124/2004, è stato previsto l'obbligo per il personale ispettivo di consegnare al datore di lavoro un verbale di primo accesso, corredato dei dati prescritti (identificazione lavoratori, loro attività, eventuali dichiarazioni, richieste documentali). Rispetto alla precedente formulazione oggi il legislatore ha previsto che la contestazione possa riguardare l'inosservanza di norme di legge o del contratto cui la legge ricollega sanzioni amministrative, per le quali l'ispettore del lavoro provvede a diffidare il trasgressore e l'eventuale obbligato in solido, alla regolarizzazione. Tale regolarizzazione, questa l'ulteriore novità, dovrà riguardare le inosservanze comunque materialmente sanabili e dovrà avvenire nel termine ora stabilito per legge e non più a discrezione del personale ispettivo di trenta giorni dalla notifica del verbale. L'ottemperanza alla diffida, unitamente al pagamento, entro 15 giorni, della sanzione amministrativa, anche in misura ridotta, estingue il procedimento amministrativo. In caso contrario, il verbale unico produrrà gli effetti della contestazione e della notificazione degli addebiti accertati sia nei confronti del datore di lavoro che dell'obbligato in solido.
FORMAZIONE PROFESSIONALE (ART. 36) Con l'aggiunta del comma 3-ter all'art. 9 della legge n. 236/1993, si statuisce che il Ministero del lavoro possa prevedere misure di sostegno al reddito per i lavoratori disoccupati o a rischio di esclusione dal mercato del lavoro.
OMESSO VERSAMENTO DELLE RITENUTE PREVIDENZIALI (ART. 39) Il reato di omesso versamento delle ritenute previdenziali, ex art. 2 della legge n.638/1983, inerente i lavoratori dipendenti, viene esteso ai casi di omesso versamento delle ritenute previdenziali e assistenziali operate dal committente sui compensi dei lavoratori a progetto e dei titolari di collaborazioni coordinate e continuative iscritti alla gestione separata di cui all'art. 2, comma 26, della legge n. 335/1995. Si rammenta che la relativa sanzione, ossia la reclusione fino a tre anni e la multa fino a 1.033 euro, non si applica in caso di versamento entro tre mesi dalla contestazione o dalla notifica dell'avvenuto accertamento della violazione.
CONTRIBUZIONE FIGURATIVA (ART. 40) Vengono modificati i criteri di calcolo della contribuzione figurativa ai fini previdenziali e per la liquidazione delle prestazioni a sostegno o integrazione del reddito, con riferimento all'anzianità contributiva successiva al 31 dicembre 2004, in base all'importo della normale retribuzione che sarebbe spettata al lavoratore nel mese in cui si colloca l'evento, come determinato dal datore di lavoro sulla base degli elementi retributivi ricorrenti e continuativi.
CONTRIBUZIONE FIGURATIVA PER PERIODI DI MALATTIA (ART. 45) Viene introdotto il comma 1-bis all'art. 1 del DLgs n. 564/96 con il quale si stabilisce che il limite di durata di 22 mesi non si applichi, a decorrere dall'insorgenza dello stato di inabilità, ai soggetti la cui inabilità sia conseguenza di infortunio sul lavoro, con la precisazione che in tal caso non è corrisposta dall'ente previdenziale l'indennità di malattia.
AMMORTIZZATORI SOCIALI, SERVIZI PER L'IMPIEGO, INCENTIVI ALL'OCCUPAZIONE, APPRENDISTATO E OCCUPAZIONE FEMMINILE (ART. 46) Sono apportate modifiche alla legge n. 247/2007, con la previsione che il Governo dovrà intervenire, entro 24 mesi dall'entrata in vigore del provvedimento di cui trattasi, per il riordino delle seguenti materie: - istituti a sostegno del reddito; - servizi per l'impiego; - incentivi all'occupazione; - apprendistato; - occupazione femminile.
In particolare, per quanto attiene l'occupazione femminile, dovranno essere rispettati i seguenti principi: - incentivi e sgravi contributivi volti a favorire i regimi di orario flessibile per l'aumento dell'occupazione femminile; - revisione della normativa sui congedi parentali, con l'intento di estenderne la durata e incrementare la relativa indennità; - orientamento dei Fondi comunitari in via prioritaria per l'occupazione femminile, a supporto di attività formative, di accompagnamento e inserimento al lavoro; - rafforzamento del part-time e del telelavoro; - potenziamento delle azioni mirate a favorire l'imprenditorialità femminile, la parità di trattamento tra uomini e donne nell'ambito del lavoro, i servizi per l'infanzia e per gli anziani non autosufficienti; - realizzazione di sistemi di elaborazione dati volti a far emergere le discriminazioni di genere; - potenziamento; - interventi per una formazione professionale mirata all'accesso e al rientro delle donne nel mercato del lavoro; - definizione degli adempimenti del datore di lavoro in materia di attenzione al genere.
MODIFICHE AL DECRETO LEGISLATIVO N. 276/2003 (ART. 48) Sono state introdotte alcune modifiche all'art. 2 e all'art. 5 del suddetto decreto in tema di agenzie per il lavoro, prevedendo alcune novità riguardanti l'interconnessione con la borsa lavoro e le comunicazioni che devono essere oggetto di tale interconnessione. È stata aggiunta alla previsione della possibilità di essere autorizzati allo svolgimento dell'attività di intermediazione per le associazioni dei datori di lavoro e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e per gli enti bilaterali, la previsione che tale attività venga svolta anche per il tramite delle associazioni territoriali e delle società di servizi controllate. Ulteriori modifiche sono state apportate alla gestione e al funzionamento del fondo previsto dall'art. 12 del DLgs n. 276/2003 per la formazione e l'integrazione del reddito dei lavoratori in somministrazione, le cui risorse sono garantite dai versamenti dei soggetti autorizzati alla somministrazione. Il presente articolo prevede, inoltre, quale rilevante novità, la possibilità di assolvere l'obbligo formativo previsto dall'art. 1, comma 622 della L. n. 296/2006 anche mediante i percorsi di apprendistato per l'espletamento del diritto dovere di istruzione e formazione e, pertanto, la possibilità di assolvere tale obbligo per l'ultimo anno mediante un percorso di apprendistato.
COLLABORAZIONI COORDINATE E CONTINUATIVE (ART. 50) Disposizioni specifiche vengono introdotte per le collaborazioni coordinate e continuative, a fronte delle procedure di stabilizzazione fissate dall'art. 1 della legge n. 296/2006 per le quali fu prevista una particolare procedura. Fatte salve le sentenze passate in giudicato, nell'ipotesi di accertamento della natura subordinata di tali rapporti, anche se riconducibili ad un progetto o programma di lavoro, qualora il datore di lavoro abbia offerto al lavoratore un contratto di lavoro subordinato entro il 30 settembre 2008 (data ultima per la procedura di stabilizzazione) o, successivamente all'entrata in vigore della legge in esame, abbia ulteriormente offerto la conversione a tempo indeterminato del contratto in corso ovvero l'assunzione a tempo indeterminato per mansioni equivalenti a quelle svolte durante il precedente rapporto di lavoro, è tenuto unicamente a corrispondere al lavoratore medesimo un'indennità di importo compreso tra un minimo di 2,5 e un massimo di 6 mensilità di retribuzione, sulla base dei criteri di cui all'art. 8 della legge n. 604/1966 (numero dei dipendenti, dimensione dell'impresa, anzianità del lavoratore, comportamenti e condizioni delle parti).
giovedì 18 novembre 2010
CONVEGNO SANITÀ CGIL: DALLA RIFORMA TAGLI INDISCRIMINATI CHE RISCHIANO DI ACCENTUARE CRITICITÀ GIÀ ESISTENTI
Precari della sanità |
I dati sono chiari. Mentre la Riforma sposta il centro dell’assistenza dagli ospedali al territorio e quindi alla prevenzione, nei fatti mentre già si sta tagliando negli ospedali, i presidi territoriali non sono stati avviati e fare prevenzione con liste d’attesa di mesi se non anni, è impossibile”. Meno 15% di
personale nel territorio secondo la nuova dotazione organica dell’ASP che i sindacati hanno infatti rigettato, 3 PTA previsti contro gli almeno 5 necessari per la provincia di Messina in base agli stessi parametri regionali di un PTA ogni 70mila/120mila abitanti (la provincia di Messina conta oltre 650mila abitanti quindi anche al parametro più alto 120mila i PTA, risorse distribuite non equamente tra la provincia di Messina e le altre come nel caso dell’assistenza riabilitativa Catania dispone di 80milioni di euro contro i 15 di Messina. E sulla sperequazione di risorse tra territori e strutture, la Cgil evidenzia un dato eclatante: nel panorama della sanità isolana, l’ISMETT di Palermo e il San Raffaele di Cefalù, i due centri di
sperimentazione gestionale, da soli assorbono il 30% del budget della sanità isolana contro una dotazione complessiva di 268 posti letto sui 15.083 dell’intera isola. “Dal personale alle risorse la sensazione è che si stia procedendo con tagli indiscriminati che invece di colpire sprechi, doppioni e rendite di posizione, stanno indebolendo il tessuto della nostra sanità- osserva Di Renzo-. Eppure sarebbe sufficiente applicare correttamente la Riforma”. La riorganizzazione della rete ospedaliera anziché puntare alla eliminazione delle unità operative ripetute (doppioni presenti a volte a distanza di pochissimi km), si
limita soltanto a trasformare alcune Unità Operative Complesse in strutture semplici. Con un risparmio esiguo, in quanto il personale medico e infermieristico necessario si mantiene inalterato, e senza il miglioramento del rapporto posti letto/unità di personale e quindi della qualità delle prestazioni. Nel ridisegno della rete ospedaliera della nostra Provincia, inoltre, si creano due Distretti che mettono assieme realtà distanti (Distretto Ospedaliero Me1 che comprende Taormina, Barcellona, Milazzo, Lipari; Distretto Ospedaliero Me2 che comprende Patti, Sant’Agata e Mistretta ), con responsabili di strutture complesse lontani dalle Unità Operative. In preparazione del convegno, la Cgil ha poi realizzato messo a sistema i dati sulle Liste d’attesa nella provincia di Messina. -280 giorni per una Mammografia al Policlinico che all’ospedale di Taormina diventano 359 contro un parametro regionale fissato in max 60 gg - 45 gg per una Radiografia del polso e della mano al Policlinico che diventano 6 al Papardo, 50 al Piemonte, e 124 all’ospedale di Milazzo (30 gg max regionale) - 180 gg
per un Ecografia dell’addome al Policlinico che nell’ospedale di s. Agata arrivano a 308 contro i max 60 regionali - 330 gg per una Risonanza magnetica al cervello al Policlinico (50 regionali), che a Milazzo scendono a 257. Dati significativi che evidenziano un problema grave circa l’assistenza sanitaria sia in termini di prevenzione che di diagnosi e cura. Tale fenomeno, già odioso in sé, diviene ancora più inaccettabile se si considera che presso le stesse strutture osservate,
si può ottenere in regime di intramoenia, a pagamento, la medesima prestazione in pochi giorni”, commenta Di Renzo. La Cgil di Messina evidenzia come i tagli necessari per razionalizzare la spesa, siano stati applicati spesso indiscriminatamente tagliando personale o bloccando le assunzioni di figure professionali carenti senza le quali il livello dell’assistenza necessariamente scadrà. “Per la Cgil di Messina – ha concluso quindi Di Renzo- occorre intervenire attaccando i veri centri di sperpero della sanità, le rendite di posizione, le speculazioni e procedere al più presto alla stabilizzazione del personale precario per coprire le gravi carenze che riguardano in particolare il settore infermieristico e gli assistenti socio- sanitari”.
mercoledì 17 novembre 2010
Sanità, maxi-concorso al via
In palio circa 3 mila posti fra dirigenti medici e infermieri. Prevista anche una sorta di stabilizzazione per chi oggi ha un contratto a termine
Si accendono i motori per il maxi-concorso nella sanità pubblica siciliana che metterà in palio circa 3 mila posti fra dirigenti medici e infermieri. In estate l’assessore Massimo Russo ha annunciato l’intenzione di coprire i vuoti individuati dai manager nella redazione delle piante organiche.
Nei prossimi giorni Russo emanerà due direttive che daranno il via ai manager di Asp e ospedali per bandire i concorsi: la base di partenza saranno i posti individuati nelle piante organiche, che però non sono ancora definitivamente approvate visto che manca qualche formale passaggio (è il caso della concertazione con i sindacati). A questo punto, per bruciare i tempi, Russo consentirà di bandire concorsi per alcune figure e un numero di posti che saranno previsti senza dubbio nelle piante organiche anche in caso di modifica. «L’obiettivo dell’assessorato - ha spiegato ieri il capo di gabinetto, Giovanni Carapezza - è quello di attivare le procedure concorsuali entro la fine dell’anno. Le selezioni saranno per titoli e concederanno dei punteggi in più a chi è già nel sistema grazie a contratti a termine». Le figure con più spazi sono quelle dei dirigenti medici e degli infermieri.
Ma se l’assessorato ha già iniziato a percorrere la via amministrativa, il governo sta anche lavorando a un testo di legge. La tradizionale legge che a fine anno permette la proroga di tutti i contratti a termine in scadenza alla Regione è già stata abbozzata in assessorato all’Economia. E nella formulazione attuale prevede una sorta di stabilizzazione per chi oggi ha un contratto a termine nella sanità: il testo prevede la trasformazione dei contratti a termine in impiego a tempo indeterminato previa selezione o anche senza selezione se il posto da precario era stato assegnato tramite procedura selettiva. Nè Russo nè Carapezza ieri erano a conoscenza di questo testo che considerano in ogni caso inutile alla luce delle direttive che stanno per essere emesse.
Il testo del governo prevede - al costo di 57 milioni annui - la proroga per un anno dei contratti per il personale della Protezione civile, dell’assessorato al Territorio, dell’assessorato all’Energia (ex Agenzia per i rifiuti e le acque). Via libera anche al finanziamento per i lavoratori socialmente utili in servizio nei Comuni.
Inoltre si prevede di concedere la proroga dei contratti al personale del Cefpas: i precari entrati con selezione pubblica possono continuare a lavorare «nei limiti della disponibilità finanziaria dell’ente». La norma che ieri circolava all’Ars non è ancora arrivata in giunta e dovrebbe in ogni caso seguire il varo della Finanziaria: se ne parlerà quindi a fine anno.
martedì 16 novembre 2010
TRAPIANTI: IN SICILIA IL PRIMO IMPIANTO DI DUE CUORI ARTIFICIALI
Per Michele Pilato, responsabile del programma di cardiochirurgia e trapianto di cuore dell'Istituto Mediterraneo, "l'applicazione di tale sofisticata tecnologia richiede, al di la' della chirurgia, il contributo e la dedizione di un team multi-disciplinare in grado di monitorare 24 ore al giorno lo stato clinico del paziente impiantato. Al momento entrambi i pazienti hanno un decorso post-operatorio regolare e, con maggiori probabilita', avrannno la possibilita' di attendere un organo da trapiantare, sopravvivendo alla patologia cardiaca altrimenti fatale". "L'avvio del programma - sottolinea Bruno Gridelli, direttore di Ismett - e' stato fortemente voluto dall'assessore Massimo Russo, nasce dalla volonta' di fornire una sanita' sempre piu' efficiente e di alta qualita' ai pazienti siciliani. Rendere disponibile l'assistenza ventricolare significa, infatti, da un lato garantire il piu' alto livello di cura dello scompenso cardiaco oggi disponibile al mondo e dall'altro utilizzare razionalmente le risorse della sanita'". "All'Ismett - sottolinea Bob Kormoss, direttore del programma di cardiochirurgia di Upmc e uno dei massimi esperti nel mondo di cuori artificiali - ho trovato un'organizzazione ed un team di eccellenza in grado di eseguire tale procedura complessa con la stessa affidabilita' dei migliori centri internazionali. Anche grazie alla sua collocazione geografica, Ismett puo' diventare il centro di riferimento per l'applicazione di tale tecnologia ai pazienti del bacino Mediterraneo. In considerazione della carenza di organi trapiantabili, i sistemi di assistenza ventricolare rappresentano la strada piu' promettente per il trattamento dello scompenso cardiaco terminale refrattario alle terapie convenzionali".
Hospice. Cresce il numero delle strutture, ma c’è ancora molto da fare
Trend in crescita per gli hospice italiani. Saranno ben 229 entro il 31 dicembre 2010, per un totale di 2.615 posti letto, con una previsioni in crescita entro il 2014. Un aumento costante e progressivo, ma inferiore rispetto alle previsioni formulate dalle Regioni in base alla programmazione del 2006 che puntava a realizzare 256 strutture.
A scattare la fotografia sugli hospice in Italia è la seconda Rilevazione ufficiale realizzata in partnership con la Società italiana di cure palliative (Sicp), Fondazione Isabella Seràgnoli e Fondazione Floriani nell’ambito del progetto Rete degli Hospice Italiani (Italiana Hospice Network). Una fotografia con luci ed ombre: nonostante a 11 anni dall’approvazione della legge 39/99 siano stati computi passi in avanti, molte Regioni segnano il passo. Solo poco più della metà degli hospice (il 54%) opera all’interno di una rete formale di cure palliative, come richiesto dalla recente legge 38/2010 sul dolore. Molti sono alla presa con la carenza di personale. Pochi offrono tutte le prestazioni essenziali delle cure palliative: dalla degenza al day hospital, dalle prestazioni ambulatoriali all’assistenza domiciliare. “Seppur lentamente, ma con costanza, sta mutando la percezione della popolazione italiana nei riguardi delle cure palliative e degli hospice - spiega Furio Zucco, past president della Sicp e curatore dell’indagine ‐, grazie allo sforzo di molti, stiamo raggiungendo anche in Italia l’obiettivo delineatosi alla fine degli anni 80: la risposta del Ssn e regionale ai bisogni delle oltre 250mila persone malate che, ogni anno, giungono alla fase finale della vita”.
Strutture in crescita.Il numero delle strutture presenti sul territorio italiano dal 2006 ad oggi è aumentano. Siamo passati dai 114 hospice del 2006 ai 165 realizzati nel giugno 2009(pari al 64,6% delle 256 programmate), fino alle 175 strutture rilevate a aprile 2010. E, secondo le stime regionali, si arriverà a 229 strutture entro il 31 dicembre 2010(pari al 90,2% di quelle programmate);. Un numero quindi inferiore rispetto alla programmazione regionale, denuncia l’indagine: per raggiungere il numero previsto (256) bisognerà attendere il 2014.
Soprattutto resta lontano per molte Regioni l’obiettivo di 0,6 posti letto ogni 10mila abitanti, un tetto necessario per venire incontro ai bisogni almeno dei pazienti oncologici. In base ai dati del censimento al 30 giugno 2009 l’indice di posti letto negli hospice operativi era di 0,31, superiore allo 0,21 rilevato nel 2006. Se confermato il dato previsionale al 31 dicembre 2010, l’indice crescerebbe globalmente allo 0,43 e allo 0,48 entro il 2012. Tradotto in cifre a giungo del 2009 erano 1.888 posti letto di degenza realizzati su 2.873 programmati (pari al 67,0%). E secondo le proiezioni regionali si arriverà alla fine del 2010 a 2.592 posti letto di degenza (pari al 92%).
A livello regionale solo 3 Regioni potranno contare sul maggior numero di hospice operativi entro il 2010 e superare quindi l’indice dello 0,6, sono: Lombardia con 57 strutture e 0,70 posti letto attivati (678) ogni 10mila abitanti; Emilia Romagna, con 24 strutture e 0,66 posti letto attivati (288). Terza regione la Basilicata che per quanto riguarda la disponibilità di posti in rapporto al numero di residenti con le sue 5 strutture sarà in grado entro il 2010 di garantire 0,86 posti letto ogni diecimila abitanti (51 posti letto).
Altre 5 Regioni hanno previsto di raggiungere entro il 2010 indici di programmazione compresi fra lo 0,40 e lo 0,49: si tratta di Friuli (0,42), Lazio (0,52), Liguria (0,51), Marche (0,48) e Molise (0,50). Altre 7 Regioni hanno comunicato che a fine 2010 raggiungeranno indici compresi fra 0,30 e 0,39. E cioè: Piemonte (0,37), Puglia (0,32), Sardegna (0,35), Sicilia (0,31), Toscana (0,37), Umbria (0,38) e Veneto (0,34).
Le restanti 4 Regioni hanno, infine, una disponibilità di posti letto nettamente inferiore alla media nazionale: l’Abruzzo riuscirà a garantire un tasso di posti letto pari allo 0,15 (con un calo rispetto allo 0,23 programmato nel 2006 per il 2008), la Calabria (0,20 dallo 0,24 del 2006) la Campania (0,19 con un aumento notevole dallo 0,08 del 2006) e il Trentino Alto Adige (0,18 dallo 0,12 del 2006).
Dentro gli hospice. Da un punto di vista logistico, solo il 27,4% degli hospice è collocata all’interno di una struttura dedicata, autonoma e logisticamente indipendente, mentre il restante 62,6% è situata all’interno di una struttura assistenziale che eroga anche servizi non esclusivamente rivolti ai malati in fase avanzata e terminale di malattia. La maggior parte di questi sono collocati all’interno di ospedali (46,9%), l’11% in “centri polifunzionali non ospedalieri” e il 14,6% in “strutture socio sanitarie e socio‐assistenziali”.
Permangono poi le differenze interregionali nel rapporto fra hospice e posti letto gestiti rispettivamente dal pubblico, dal privato, dal Terzo settore o a gestione mista. Tutte le Regioni, ad eccezione di Lazio e Lombardia, hanno sviluppato gli hospice e i relativi posti letto prevalentemente all’interno della rete a gestione diretta pubblica. Il numero medio di posti letto negli hospice italiani è di 11,3 p.l. per struttura, con notevoli differenze fra quelli a gestione pubblica (media di 9,5 p.l.), del Terzo Settore (14 p.l.), a Gestione Mista (11,4 p.l.) e a gestione privata (17,3 p.l.). Per quanto riguarda le caratteristiche dell’inserimento e dell’integrazione nella “rete delle cure palliative”, al 30 giugno 2009, il 44,9% degli hospice non faceva formalmente parte della rete, mentre il 55,1% delle strutture dichiarava di operare all’interno di un sistema a rete. Inoltre solamente nel 18% dei casi la struttura nella quale l’hospice è inserito eroga tutti i livelli assistenziali previsti dall’assistenza in cure palliative: degenza ordinaria; degenza in day‐hospice o day‐hospital; prestazioni in regime ambulatoriale; consulenza intra ospedaliera; assistenza domiciliare.
Pazienti assistiti e personale sanitario. Il numero medio di pazienti assistiti annualmente/hospice è di 153 degenti, con evidente variabilità tra le strutture. La durata media della degenza è stata di 20,7 giorni per paziente. Le tre categorie di professionisti sempre presenti in hospice, sono il medico, l’infermiere e l’operatore assistenziale (operatore socio sanitario, operatore tecnico ausiliario, ecc.). Le figure professionali che però possono operare in hospice sono più numerose, con una notevole differenziazione dell’équipe fra i diversi hospice: oltre ai 3 sopra citati i professionisti più frequentemente presenti sono psicologi (94%), fisioterapisti (72%) e assistenti sociali (53%).
E.M.